La responsabilità dell’impresa non ricorre per qualsiasi tipo di reato ma solo per quelli espressamente previsti.
In sintesi, l’azienda può essere chiamata a rispondere per le seguenti categorie di reati:
- sicurezza sul lavoro: omicidio o lesioni colpose derivanti da infortuni mortali sul lavoro o provocanti una lesione all’integrità fisica o psichica del lavoratore nell’esercizio delle sue mansioni ecc.;
- reati societari: falso in bilancio che punisce ogni scostamento tra i dati contabili e la realtà; aggiotaggio che punisce la diffusione di notizie non corrispondenti a verità idonee ad alterare strumenti finanziari non quotati emessi dall’azienda, come ad esempio le obbligazioni;
- reati ambientali: traffico illecito di rifiuti (in forma organizzata o meno), distruzione o deturpamento di habitat protetto ecc.. Il nome del reato può trarre in inganno ma gli illeciti citati possono essere contestati anche in ipotesi banali tanto che, per esempio, può essere contestata dalla Procura della Repubblica l’incolpazione ai sensi della 231 ad una società che si era dimenticata di aggiornare il nome dell’amministratore nella licenza allo smaltimento dei rifiuti che possedeva, senza che venisse messa in dubbio la bontà dell’autorizzazione medesima;
- reati contro il commercio: contraffazione e frode in commercio, ipotesi anch’esse contestate in casi molto semplici e per mere distrazioni del titolare dell’azienda, ad esempio per un errore di confezionamento della merce, a seguito del cambio di fornitore;
- reati informatici: accesso abusivo a un sistema informatico, sovente contestato in caso di irregolarità nell’accesso a banche dati o portali gestiti dalle p.a. a cui solo certi professionisti dotati di specifiche password o licenze possono accedere oppure nel caso di lettura non autorizzata di e-mail altrui ecc.;
- reati contro la persona: stalking e molestie sul lavoro, riduzione o sfruttamento della schiavitù (contestato in ipotesi in cui il luogo di lavoro sia particolarmente angusto e senza adeguate prese d’aria o difficoltà di uscita), o impiego di lavoratori stranieri irregolari;
- reati contro la p.a.: corruzione, induzione a dare o promettere denaro o altra utilità – la vecchia concussione, indebita percezione di erogazioni pubbliche in danno dello Stato, che sussiste anche nel caso in cui l’imprenditore percepisca in maniera regolare un contributo economico pubblico destinato a un certo scopo ma che poi lo utilizzi per progetti o attività anche parzialmente diversi rispetto a quelli per i quali erano stati erogati i benefici.