Alcune cose da sapere
Si è aperta la XXI Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici nel Parc des Expositions Paris le Bourget.
Alluvioni, inondazioni, desertificazioni e, purtroppo, rifugiati climatici, sono ormai argomenti quotidiani nelle cronache internazionali. Rimane sempre più difficile girarsi dall’altra parte, o rifugiarsi nella rassicurante sensazione che tali evenienze colpiscano luoghi e popolazioni lontane ed in momento di insicurezza collettiva risulterebbe anche facile mettere in secondo piano il vero grande pericolo globale: il cambiamento climatico, una guerra che non ha confini, dittatori, armate e prevede solo perdenti.
L’obiettivo condiviso della conferenza è proprio quello di raggiungere un accordo universale per contenere il riscaldamento globale entro i 2°C (limite ormai riconosciuto dalla comunità scientifica per ottenere un contenimento di fenomeni disastrosi per le future generazioni).
Ecco di cosa sentirete parlare in questi giorni:
1 UNFCCC o United Nations Framework Convention on Climate Change – si tratta di un trattato internazionale il cui obiettivo è la “stabilizzazione delle concentrazioni di gas serra nell’atmosfera a livelli che prevengano un’interferenza pericolosa, di origine umana, con il sistema climatico terrestre”;
2 COP 21 – La Cop è l’organismo di governo della convenzione, ovvero lo strumento attraverso il quale i paesi prendono decisioni e impegni. Ecco una timeline degli eventi passati;
3 +2°C – il limite entro cui ci si impegna a contenere l’aumento della temperatura terrestre rispetto ai livelli preindustriali;
4 INDC o Intented Nationally Determined Contribution – indicazioni di impegno che ogni singolo paese deve intraprendere. Qua trovate una bellissima mappa delle 149 INDC firmate.
5 IPCC o Intergovernmental Panel on Climate Change – è il principale organo mondiale che si occupa della valutazione degli studi sul clima, dalla sua nascita ha rilasciato 5 valutazioni. L’ultima è stata pubblicata tra il settembre 2013 ed il novembre 2014.
6 CLIMATE FINANCE – Tutti gli investimento e le operazioni finanziarie disegnate per contribuire alla stabilizzazione e alla riduzione di gas serra e ridurre la vulnerabilità ai cambiamenti climatici. Ce lo spiega bene WIRED;
7 PROTOCOLLO DI KYOTO – questo accordo, che prende il nome della città che ha ospitato la Cop3, riconosce che i paesi industrializzati erano i principali responsabili delle emissioni di biossido di carbonio e di altri gas serra, i firmatari si impegnavano a ridurre queste emissioni.
8 L’ACCORDO – Come riassume benissimo il New York Times è stata messa a punto una bozza di azioni, i negoziati di Parigi dovranno trasformare questa bozza in impegni vincolanti, come alcuni paesi richiedono e come altri (tra cui li USA, Cina e India per esempio) invece si rifiutano di accettare. Sarà necessario trovare un accordo concreto e condiviso per rispettare il limite importante del +2°C.