Il decreto fiscale (d.l. 26.10.2019 n. 149), collegato alla manovra finanziaria per il 2020, ha introdotto, all’art. 25quinquiesdecies d.lgs. 231/01, un nuovo reato-presupposto per il quale l’azienda dovrà rispondere in sede penale: dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, previsto dall’art. 2 d.lgs. 74/00.
Il nuovo reato è punito con la sanzione pecuniaria fino a 500 quote (ovvero fino a € 775.000,00 circa) qualora un soggetto apicale o, molto meno verosimilmente, un sottoposto esponga nelle dichiarazioni fiscali fatture per operazioni inesistenti, nell’interesse o vantaggio dell’ente.
Il vantaggio per l’azienda
La prova dell’interesse o del vantaggio per l’azienda è molto semplice: l’ente che utilizzi le false fatture per operazioni inesistenti mira certamente a godere di un vantaggio fiscale rappresentato dall’abbattimento dell’attivo e della conseguente riduzione dell’IVA dovuta.
La dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti è il reato più grave tra quelli fiscali previsti dal d.lgs. 74/00 ed è la norma base per la repressione penal-tributaria in quanto rappresenta la forma più grave di “evasione o frode fiscale”.
Il reato
Il reato ha le seguenti caratteristiche:
– le fatture per operazioni inesistenti devono essere registrate nelle scritture contabili obbligatorie o detenute a fine di prova nei confronti dell’amministrazione finanziaria;
– la dichiarazione annuale dovrà conseguentemente indicare elementi, solitamente passivi, fittizi;
– l’operazione si intende inesistente quando:
– l’operazione cui si riferisce la fattura non è mai stata realmente effettuata in tutto o in parte, la fattura si riferisce ad un’operazione economica reale ma riporta i corrispettivi o l’IVA in misura superiore a quella reale,
– la fattura intesta l’operazione a soggetti diversi da quelli effettivi;
– l’autore del reato deve agire con lo scopo di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto;
– il reato si realizza nel momento della presentazione della dichiarazione fiscale.
Fino ad ora, l’impiego di false fatture per operazioni inesistenti è stato considerato marginalmente nelle sezioni dei MOG dedicate ai reati societari, ai reati riguardanti a vario titolo l’impiego illecito di capitali o ai reati associativi. Ora, invece, i MOG dovranno necessariamente prevedere procedure specifiche per la prevenzione del nuovo reato sulla base di nuovi audit condotti dagli ODV o da soggetti esterni.
Manca ormai poco per capire se il decreto verrà convertito in legge dal Parlamento e dunque se l’introduzione dell’art. 25quinquiesdecies sarà da considerarsi definitiva.
Considerando la consistenza del tema è però altamente probabile che la legge di conversione del decreto confermerà la scelta del legislatore o addirittura estenderà la responsabilità dell’ente anche ad altre fattispecie penal-tributarie.